Chi sono?
Chi sono? Sono una manager che, sempre in giro per mezza Europa ed anche più in là, ha invertito la rotta e si sta dedicando alla famiglia a soddisfazioni semplici derivanti da una vita con ritmi più naturali e da cittadina convinta si sta confrontando con una realtà contadina totalmente nuova e per certi aspetti disarmante.
Quando il mio mondo era fatto di aerei, hotels e ristoranti; riunioni in francese ed inglese; clienti ed agenti; budget e consuntivi; prezzi, margini ed obiettivi e la campagna era confinata ai miei ricordi d’infanzia.
Sì l’infanzia, quando si partiva in “villeggiatura” con la famiglia ed il maggior divertimento era caricare il mite cane Doc di pentolini, fare qualche Km in bicicletta sotto il sole cocente per colonizzare un vecchio rudere e fare scorpacciate di ciliegie dall’albero fino a farsi venire mal di pancia o prendere una facciata perché da quell’albero si cadeva. Era quando le vacanze estive iniziavano i primi di giugno e finivano a fine settembre. Quando si andava per funghi nei boschi e ci si imbrattava nelle pozzanghere dei primi temporali. Ecco, erano proprio i temporali che, nel mio ricordo, facevano finire le vacanze. Le giornate si accorciavano e le serate diventavamo più frizzanti. Ci si preparava per il rientro in città in attesa di una nuova stagione estiva. Portavo con me i profumi ed i sapori della campagna: la fragranza del pane caldo, il sapore del pomodoro dell’orto e le more che tanto facevano impazzire mia mamma quando trovava le mie magliette chiazzate di viola! Questo ricordo bucolico mi ha accompagnato negli anni fino a che l’ho ritrovato. Per il pane ci sto ancora lavorando, la Matilde faceva magie con il forno a legna. Carlo ed io, tendiamo più ad una super cottura e quindi ci stiamo allenando. Anche le magliette con le macchie di mora sono un ricordo. Le more invece sono sempre buonissime e spinose. E la frutta e la verdura non sono più un ricordo finalmente ma una realtà della quale mi sento orgogliosa non solo per i sapori ritrovati ma anche perché è fatta da noi! Chi l’avrebbe detto!