Erbe e fiori sul sentiero della collina di Monterosso
Come promesso il primo sentiero che abbiamo fatto assieme, nelle vicinanze di Villa Cheti, ci ha regalato bei panorami che si aprono sulle dolci colline del Monferrato e ad aprile e maggio ci regala anche fioriture invitanti ed erbe spontanee molto interessanti.
Vogliamo condividere con voi questo stesso percorso focalizzando però l’attenzione sulle piante e sui fiori che incontriamo e che attirano la nostra attenzione.
Ed ecco l’esile fiore della
detta anche occhi divini o occhi della Madonna per la sua bellezza. Il fiore e le foglie hanno varie proprietà fra le quali lenitive dell’apparato respiratorio e digestivo.
è detto anche fiore dell’addio perchè veniva regalato a chi era in procinto di partire cosicchè gli “occhi divini” del fiore vegliassero sul suo viaggio.
Lungo il percorso,
uno splendido fiore spontaneo e tutelato (non si può raccogliere) perchè in pericolo d’estinzione quindi, fate una bella foto!
andando sul dettaglio il fiore è composto da tanti petali dalla forma di “omini” per questo è detto anche “uomo nudo”… osservatelo attentamente e capirete il perchè ….
Qui sopra, il magnifico
adesso in fiore, che utilizzo sempre più spesso in cucina perchè ha un aroma inebriante e fa bene: antisettico e rimedio naturale per pelli stanche e capelli grassi.
un sacchetto di timo secco nelle scarpe da ginnastica evita i cattivi odori; piantato vicino ai cavoli tiene lontano i parassiti.
Qui sopra il
bellissima pianta grassa della famiglia delle Crassulaceae che regala una fioritura rosa tenue, delicatissima.
da sempre la foglia di questa succulenta veniva utilizzata come cicatrizzante e per curare calli e giradito. Queste proprietà sono state rivalutate da un medico di Firenze e praticate nel suo Pronto Soccorso.
è un’erba miracolosa, sin dal 1500 è stata utilizzata per problematiche alle vie urinarie e per eliminare l’acqua in eccesso. Potente diuretico e depurativa del fegato.
viene chiamata lingua di gatto per la forma delle sue foglie e per la loro pelosità. Provate a toccarla ….
con il suo bel colore argenteo si sviluppa bene su terreni calcarei.
il nome ricorda Teucro, primo re di Troia, che secondo la leggenda diffuse al suo popolo la conoscenza delle virtù medicinali di alcune piante di questo genere.
ha un fiore simile a quello della camomilla e proprietà medicinali interessanti: purifica il sangue, agisce sulla digestione ed elimina i parassiti intestinali.
partenio deriva dal nome greco parthenos che significa “fanciulla vergine” forse perchè lenisce anche i dolori mestruali.
E che dire della
apprezzata anche dalle nostre amiche api. Il suo nome deriva dalla saponina che è contenuta nell’intera pianta e che è un buon detergente.
si dice che il decotto di questa pianta in acqua piovana è molto adatto a ridare splendore e colore a tessuti antichi.
qui sotto, ha un bellissimo fiore che si distingue per il suo colore azzurro che ricorda il cielo terso.
il nome deriva dalla sua forma sferica.
e compare il pungente
grande depurativo del fegato.
in passato i cardi venivano raccolti come ortaggi, le radici bollite ed i capolini ancora chiusi usati come sostituti dei carciofi. E’ forse per questo motivo che ancora oggi si preparano liquori ed infusi alcolici dalle proprietà digestive e depurative.
chiamata anche scorzobianca è un’erba spontanea della quale si utilizzano in cucina sia le foglie che la radice.
così chiamata dagli Antichi Greci per la somiglianza alla barba di un caprone del suo soffione.
ha proprietà simili alla Malva ed un fiore più chiaro ma molto più pronunciato.
il suo nome deriva dal greco Althein che significa curare.
è una pianta ancora usata come base aromatica per alcuni amari.
il nome deriva da Achille che la usò per curare e guarire le ferite dell’amico Telefo e di tutti i suoi soldati durante la guerra di Troia.
Quindi, passeggiando fate attenzione perchè attorno a voi c’è tutto un mondo ….
Al prossimo sentiero