La pecora e la luna, alchimia?

Sarà il freddo ma è qualche giorno che sono immersa nei miei libri, riviste e quant’altro. E fra tanto scartabellare, sono stata colpita da alcune date memorabili e di come, a volte, non si riesca a coglierne la forza propulsiva verso nuovi ed inaspettati scenari.

Nel 1502, ad esempio, dieci anni dopo l’avvistamento delle nuove terre da parte di Colombo, ben pochi erano coloro che si erano resi conto di ciò che era avvenuto. Nel 1967, dieci anni dopo il lancio del primo satellite artificiale (lo “Sputnik I” sovietico), ben pochi si stupivano ancora degli incessanti progressi dell’astronautica.  Il pubblico televisivo serale accoglieva già come uno spettacolo ovvio quello dei “pedoni dello spazio”, o quello dell’Italia intera ripresa dall’alto, proprio uno stivale! O l’altra faccia della Luna, la faccia che nessuno al mondo aveva ancora potuto scorgere.

 

 

Chi non ha letto qualcosa del filosofo Marcuse, o dell'”apocalittico” Elémire Zolla o di George Orwell?  Chi sono gli “apocalittici”? Sono coloro che scorgono in ogni aspetto della vita contemporanea il segno d’una imbecillità progressiva, di una catastrofe totale dell’intelligenza. L’“apocalittico” è quindi il contrario dell’uomo “integrato”: di fronte allo schermo l’integrato si distende nella beatitudine delle due ore serali che lo affrancano da ogni pensiero, da ogni meditazione; l’apocalittico proclama la fine dell’umanesimo, il prossimo avvento dell’anno “1984”, che non è proprio un’immagine di campi fioriti…..

 

 

E che ne dite del disprezzo della retorica e dell’ambiguità di Bertolt Brecht? Dalla raccolta Poesie e canzoni:

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate

serenamente e con rispetto chi

con moneta infida pesa la vostra parola!

Vorrei che foste accorti, che non deste

con troppa fiducia la vostra parola …….

….. Tu, tu che sei una guida, non dimenticare

che tale sei perché hai dubitato

delle guide! E dunque a chi è guidato

permetti il dubbio.

 

E che dite degli esperimenti sulla fusione fredda di Fleischmann e Pons che nei primi anni 90 la comunità scientifica aveva accolto per lo più con dileggio. Zolla ne scorgeva “stranezze” caratteristiche di certi processi alchemici. E quindi perchè non tuffarsi nei segreti della natura con la disposizione a “guardarsi d’attorno con esultanza”.

E’ notizia di questi giorni che gli scienziati dell’università della California, hanno annunciato che per la prima volta è stato creato in laboratorio un embrione ibrido uomo-pecora in cui una cellula su 10.000 è umana. Nella sezione “Salute&Benessere” dell’ANSA si riferisce quanto segue: “l’ibrido è stato ottenuto introducendo cellule staminali adulte riprogrammate nell’embrione della pecora …. si è riusciti ad ottenere embrioni di pecora e di maiale privi del pancreas grazie alla tecnica del copia ed incolla del Dna, un passo ulteriore per far ospitare agli animali gli organi umani ….”.

 

 

E come oggi con l’ibrido uomo-pecora, così nel 1957, al primo annuncio dello Sputnik, non vi fu posto che per lo stupore, e per un certo orgoglio blasfemo. L’uomo che con la sua “intelligenza laica”, era riuscito a compiere ciò che pareva da sempre riservato al Creatore, aveva posto in orbita una seconda luna attorno al Pianeta.

E mentre Brecht disprezzava coloro che usano la testa solo per scouterla, coloro che dubitano non per giungere ad una decisione ma per evitare ogni decisione, coloro che “mettono in guardia dall’acqua i passeggeri delle navi che affondano”. E l’apocalittico rifiuta di riconoscere gli aspetti positivi del fenomeno, nega che esista la possibilità stessa di qualcosa di positivo condannandosi ad un isolamento sempre più marcato e ad un atteggiamento di totale disprezzo.

In questi periodi di chiari di luna vi lancio un’ultima pillola di riflessione con questa poesia di Salvatore Quasimodo dalla raccolta La terra impareggiabile e vi saluto con il profumo delle rose del mio giardino che rifioriranno anche questa primavera:

In principio Dio creò il cielo

e la terra, poi nel suo giorno

esatto mise i luminari in cielo

e al settimo giorno si riposò.

Dopo miliardi di anni l’uomo,

fatto a sua immagine e somiglianza,

senza mai riposare, con la sua

intelligenza laica,

senza timore, nel cielo sereno

d’una notte d’ottobre,

mise altri luminari uguali

a quelli che giravano

dalla creazione del mondo. Amen.