Più belli e più sani con lo zafferano – capitolo 1
Regalare una bustina di zafferano equivale ad augurare una vita prospera e felice.
Trattasi, infatti, di una spezia preziosa. Il suo nome deriva dal persiano “za’fran” che significa oro, splendore, saggezza.
Lo ammetto, da quando ho scelto una vita più vicina alla natura, non smetto mai di stupirmi delle meraviglie che essa ci offre. Ed è per questo che se su i cavoli ho scritto 2 capitoli, sullo zafferano potrei andare ben oltre …. Paura ?!!!? No, tenetemi compagnia e condividete con me questa mia nuova passione.
Nel mio ortogiardino i cavoli abbondano. E quest’autunno ho avuto anche il mio primo raccolto di zafferano. Inebriante!
E sì, perché i fiori dello zafferano oltre ad essere di un colore bellissimo sono profumatissimi e ne vedremo in seguito tutte le proprietà.
Non uso né fertilizzanti chimici né pesticidi e la raccolta avviene rigorosamente a mano ed è lunga e laboriosa come d’altronde anche le lavorazioni successive alla raccolta che richiedono altrettanta cura, per far essiccare bene gli stimmi e quindi conservare l’aroma dello zafferano il più a lungo possibile.
Da ogni bulbo spuntano dai 3 ai 5 fiori e da ogni fiore solo 3 stimmi. Subito dopo la raccolta apro i fiori ad uno ad uno per estrarne gli stimmi. Ed anche quest’operazione è manuale e delicata perché bisogna prestare molta attenzione per staccare gli stimmi in tutta la loro lunghezza. Devo ammettere che non sempre ci sono riuscita. Sta di fatto che una garanzia di qualità e di genuinità dello zafferano è data proprio dagli stimmi “trifidi” vale a dire uniti a gruppi di tre alla loro base, come si trovano nel fiore. Servono circa 100 fiori grandi per ottenere un grammo di prodotto finito e circa 150.000 fiori per ottenere 1 kg di zafferano e tante ore di lavoro. Ciò forse spiega il suo prezzo elevato e perché viene chiamato “Oro rosso”.
La storia dello zafferano è una storia millenaria. In Egitto era considerato un antidepressivo se sciolto nel tè caldo, o un afrodisiaco se diluito nel miele ed era molto apprezzato dai faraoni. Poneva rimedio ai problemi respiratori ed intestinali e veniva impiegato per comporre tinture, profumi ed oli rivitalizzanti per la pelle e lo spirito.
Si narra che i giardini pensili di Babilonia fossero coltivati a zafferano per volontà della regina assira, Semiramide.
I Greci ne usavano gli stimmi per preparare impacchi curativi o come ingrediente per rimedi di bellezza ed entrò anche nella mitologia in quanto pensavano che lo zafferano fosse nato dall’amore di uno splendido giovine, Krokos, per Smilace, la ninfa più amata dal dio Hermes. Krokos fu punito appunto da Hermes trasformandolo nel fiore dello zafferano e kròkos è proprio il nome greco dello zafferano e, per inciso, esistono punizioni assai peggiori!
I Romani apprezzavano questa spezia soprattutto come afrodisiaco. I patrizi per dare sfoggio della loro ricchezza facevano accomodare gli ospiti su cuscini riempiti di petali di zafferano e gli cospargevano la testa con la polvere “d’oro”.
Lo zafferano arriva fino al Medioevo e continua il suo successo nei secoli fino ad arrivare ad un brusco calo nell’Ottocento. La causa dell’abbandono è soprattutto dovuta all’importante costo che comporta la sua coltivazione e la faticosa lavorazione, oltre a tutti i problemi legati alla vendita dello zafferano con prodotti nettamente meno costosi.
A partire dalla fine del Novecento è stata ripresa la coltura dello zafferano sia per l’uso culinario che per le sue qualità curative e come cosmetico.
Come riconoscere lo zafferano “vero”? In primis il prezzo, se è troppo basso può voler dire che il prodotto non è del tutto genuino. Infatti, lo zafferano di buona qualità è costoso. Le marche italiane sono garanzia di un prodotto pregiato, in qualche caso protetto anche dalla denominazione DOP. La colorazione degli stimmi deve essere di un bel rosso porpora e la lunghezza di almeno 1,5 cm. Più difficile controllare la qualità dello zafferano in polvere in quanto potrebbero venire mescolate alla polvere degli stimmi altre parti del fiore o altre polveri (curcuma, cartamo, calendula, addirittura gesso o anche coloranti sintetici). E’ ovvio che il prezzo è di molto inferiore ma anche il sapore, il colore e le proprietà curative sono di parecchio inferiori se non , in alcuni casi, potenzialmente nocive per la salute.
Nessun timore perché lo zafferano di qualità esiste e meno male perché è una spezia portentosa.
In cucina basta un pizzico di questa spezia favolosa per avere piatti saporiti ed in seguito vedremo anche quante ricette esistono a base di zafferano. Soprattutto, lo zafferano ci protegge da molti disturbi perché aiuta l’attività digestiva, tiene attivo il cervello, stimola il desiderio sessuale, favorisce il dimagrimento, rende luminosi i capelli e leviga la pelle.
Dopo tutte queste anteprime spero di aver stimolato la vostra curiosità e sono quasi certa che mi seguirete …..