Il bosco dei Gergi, piante e fiori nel sentiero nr 3
Questo bosco, quasi dietro casa, mi è piaciuto talmente tanto che ve lo voglio raccontare.
Mi rendo conto che non sia facile accorgersi delle meraviglie che ci circondano, ma a Carlo non sfugge niente… e, quasi il bosco riconoscesse subito chi sa’ apprezzarlo, ci accoglie con una deliziosa orchidea selvatica la Ballerina (Orchis Anthropophora)
In seguito l’incontro della vita …. suspense …. il Terebinto (Pistacia Terebinthus).
E’ una pianta mediterranea rarissima nel nord Italia. Il primo incontro è stato in Sardegna, in particolare nella grotta di Tiscali dove esistono degli esemplari giganti come quello qui sotto.
Come dice il nome botanico questa pianta è parente stretto del pistacchio, tanto che ancora oggi è usato come suo portainnesti.
Il Terebinto è originario dell’isola di Chio e dalla sua resina si produce la cosiddetta trementina di Chio che è sempre stata un buon balsamo naturale ed una delle resine più rare e pertanto molto ricercata soprattutto contro la calcolosi. Il seme ricorda il gusto ed il colore del pistacchio e le sue bacche sono edibili.
La pianta si è poi diffusa in tutto il Mediterrraneo e cresce su pendii e nelle fessure di aree calcaree e forse è proprio per questo che la incontriamo qui.
Mentre ci godiamo la penombra di maestosi Ornielli (Fraxinus Ornus), anch’essi sviluppatisi prevalentemente nell’area Mediterranea.
E’ una specie interessante per la silvicoltura perchè può essere considerata una specie pioniera, resistente a condizioni climatiche difficili, adatta quindi al rimboschimento di terreni aridi e siccitosi. Viene coltivato in Sicilia e Calabria per la produzione della manna.
Facciamo altri incontri particolari ed interessanti:
come ad esempio questo tenero fiorellino giallo, Hieracium Murorum detto anche Sparviere dei Boschi perchè sembra che gli sparvieri lo mangino per migliorare la propria vista ….
ed anche l’Orchidea Cephalanthera Longifolia il cui termine volgare, Elleborine, deriva da una sua certa somiglianza con alcuni fiori degli Ellebori i quali, sentendosi chiamati in causa, non potevano certo mancare …. qui sotto ….
Infine, forse perchè desiderosi di una bella birra fresca, notiamo il Luppolo le cui infiorescenze femminili sono ricche di ghiandole resinose secernenti una sostanza dal sapore amaro detta lupulina che viene utilizzata per aromatizzare e conferire alla birra il suo gusto caratteristico.
E chissà cosa incontreremo al prossimo giro …..